La normativa sulla pulizia dei canali d’aria è un aspetto cruciale per garantire ambienti interni sicuri e salubri. Questo articolo ti fornirà una panoramica sulla conformità normativa senza entrare troppo nei dettagli giuridici.
Normative in Italia: Un Quadro Generale
In Italia, ci sono diverse normative e linee guida relative alla pulizia dei canali d’aria. Queste includono direttive nazionali, accordi tra il governo centrale e le regioni, leggi regionali e documenti ufficiali. Tali normative spaziano dalla sicurezza sul lavoro all’igiene degli impianti di condizionamento.
Riferimenti Normativi Chiave
Un riferimento importante è il “Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” (Decreto Legislativo n. 81/08). Questo decreto richiede che i datori di lavoro valutino i rischi legati ai sistemi di condizionamento e che gli impianti siano regolarmente controllati, mantenuti, puliti e sanificati per garantire la salute dei lavoratori.
Questo decreto impone al datore di lavoro di valutare i rischi chimici, fisici e biologici della struttura e, contemporaneamente, di effettuare una valutazione dei rischi legati ai sistemi di condizionamento. In particolare, nell’Allegato IV – Requisiti dei luoghi di lavoro (capitolo 1.9 Microclima), si specifica che gli impianti devono essere regolarmente controllati, manutenuti, puliti e sanificati per proteggere la salute dei lavoratori. Inoltre, si afferma che qualsiasi accumulo di sporcizia che possa costituire un pericolo per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria deve essere eliminato prontamente.
Altri documenti cruciali includono l’Accordo tra la Conferenza Stato Regioni del 7 febbraio 2013, che fornisce linee guida pratiche per gestire l’igiene degli impianti di trattamento aria, e le leggi regionali che possono variare da una regione all’altra.
L’accordo tra Stato e Regioni datato febbraio 2013 fornisce indicazioni chiare in merito alla frequenza degli ispezioni visive. In particolare, secondo il testo a pagina 4 di tale documento, si raccomanda una frequenza annuale per le ispezioni visive, sebbene questa possa essere adattata in base ai risultati delle ispezioni precedenti e alle valutazioni dei rischi specifici.
Tuttavia, è importante sottolineare che la frequenza dei controlli dovrebbe essere adattata alle caratteristiche della struttura e al suo utilizzo. Di seguito, vengono fornite alcune linee guida in base a diverse tipologie di edifici:
- Ospedali, case di cura ed RSA: Si consiglia una frequenza semestrale per le ispezioni visive in queste strutture, date le esigenze particolari legate alla salute e al benessere dei pazienti.
- Uffici, alberghi, strutture ricettive: Per queste tipologie di edifici, è sufficiente effettuare ispezioni visive con frequenza annuale, tenendo conto dell’utilizzo tipico e dei livelli di affluenza.
- Grandi abitazioni private: Per residenze di grandi dimensioni, una frequenza di ispezioni visive biennale è ragionevole, a meno che non siano presenti fattori che richiedano controlli più frequenti.
In generale, la valutazione della frequenza dovrebbe tenere conto delle esigenze specifiche di ogni struttura, con particolare attenzione alle strutture che ospitano persone vulnerabili o che richiedono una qualità dell’aria particolarmente elevata. Queste raccomandazioni mirano a garantire un ambiente sicuro e sano per gli occupanti.
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Leggi regionali sulla pulizia dei canali aria
Puglia: Legge Regionale Regione Puglia 45/23 dic 08
Norme in materia sanitaria art.10
Liguria: LEGGE REGIONALE 02 LUGLIO 2002 N. 24
Disciplina per la costruzione, installazione, manutenzione e pulizia degli impianti aeraulici. (BUR N. 11 DEL 24/07/2002).
Regolamento di attuazione della legge regionale n.24 del 2 luglio 2002
Decreto del Presidente della giunta regionale n.8/Reg del 16 aprile 2003
Lombardia: Legge Regionale Lombardia n. 38 2008
Molise: Regione Molise L.R. 15 del 13/07/2011
Piemonte: Raccomandazioni per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle polmoniti da Legionella
Determinazione n. 109 del 4 marzo 2008
Emilia Romagna: Linee guida per la sorveglianza il controllo della legionellosi
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1115 del 21 luglio 2008
Norma UNI EN 15780:2011
La norma UNI EN 15780:2011 è una guida importante per la pulizia dei sistemi di ventilazione. Benché non sia vincolante, essa definisce standard di pulizia, criteri e metodi di misurazione, produzione di componenti, consegna e stoccaggio temporaneo. Inoltre, la norma stabilisce classi di qualità di pulizia e le relative frequenze di ispezione.
Per quanto riguarda le classi di qualità da applicare vengono identificati 3 livelli come da tabella seguente:
Classi di Qualità di pulizia | Esempi tipici |
BASSA | Locali occupati solo temporaneamente, esempio magazzini, locali tecnici |
MEDIA | Uffici, hotel, ristoranti, scuole, teatri, residenze, aree commerciali, centri commerciali, edifici per attività sportive, aree comuni negli ospedali, aree comuni di lavoro nelle industri |
ALTA | Laboratori, aree di trattamento negli ospedali, uffici di alta qualità |
Rispetto a queste classi, vengono dunque identificate dalla norma delle frequenze relative agli interventi ispettivi da mettere in campo (frequenza espressa in mesi):
Classi di qualità di pulizia | Unità di trattamento aria | Filtri | Umidificatori | Condotte | Terminali |
BASSA | 24 | 12 | 12 | 48 | 48 |
MEDIA | 12 | 12 | 6 | 24 | 24 |
ALTA | 12 | 6 | 6 | 12 | 12 |
Tabella: frequenza [mesi] degli interventi ispettivi in funzione delle classi di qualità di pulizia
Destinazione d’uso | UTA | Filtri | Umidificatori | Condotte | Terminali |
Strutture sanitarie (degenze, sale operatorie, ambulatori, T.I., RSA) | 12 | 6 | 6 | 12 | 12 |
Laboratori | 12 | 6 | 6 | 12 | 12 |
Strutture con requisiti di alta qualità dell’aria | 12 | 6 | 6 | 12 | 12 |
Aree comuni in ospedali/ luoghi di lavoro, centri commerciali, uffici, attività sportive, scuole, teatri, residenze | 12 | 6 | 6 | 24 | 24 |
Attività turistico/ricettive (hotels, ristoranti) | 12 | 6 | 6 | 24 | 24 |
Edifici che accolgono pubblico con Volume int.trattato>1000 m3 | 12 | 6 | 6 | 24 | 24 |
Locali occupati in maniera temporanea (magazzini, locali tecnici, ..) | 24 | 12 | 12 | 48 | 48 |
Domande Frequenti sulla Normativa
Ecco alcune risposte alle domande comuni sulla pulizia dei canali d’aria e la conformità normativa:
Chi è responsabile della pulizia dei canali d’aria?
Il datore di lavoro è legalmente obbligato a garantire una buona qualità dell’aria nei luoghi di lavoro. Questo richiede ispezioni regolari da parte di personale specializzato.
Le ispezioni possono includere:
- video-ispezioni delle canalizzazioni
- analisi microbiologiche di Canali e U.T.A.
- Indagine visiva delle componenti aerauliche (U.T.A. Bocchette, accessori di diffusione etc.)
- controlli microclimatici con strumentazione idonea.
Quali documenti sono necessari per essere conformi alle normative?
Per ottemperare ai requisiti normativi, è essenziale possedere:
- Certificati di idoneità igienico-sanitaria degli impianti HVAC (rilasciati da azienda specializzata con HiClean)
- Certificati di avvenuto controllo della qualità igienica degli impianti
- Certificati di corretta esecuzione delle opere di bonifica e sanificazione delle condotte aerauliche (in caso di pulizia completa)
Inoltre, è consigliato avere un documento informativo per comunicare l’igiene e la conformità agli occupanti degli edifici.
Chi può eseguire la pulizia dei canali d’aria?
I soggetti abilitati alla pulizia delle canalizzazioni devono possedere certificazioni specifiche e personale qualificato con esperienza comprovata.
In conclusione, rispettare la normativa sulla pulizia dei canali d’aria è fondamentale per garantire ambienti interni sicuri e salubri.
Le normative non riguardano solo la conformità legale, ma anche la salute delle persone che occupano questi spazi.
Non affidarti al primo che capita!
RIVOLGITI AD HICLEAN che ha comprovata esperienza e professionalità e possiede i requisiti per queste attività:
- Certificazione NADCA-AIISA
- Sistema di qualità e sicurezza certificati (ISO 9001, ISO 14000, ISO 18000)
- Presenza di personale qualificato con comprovata esperienza
Frequenza d’ispezione consigliata per gli impianti HVAC
Edificio Industriale
UTA: 1 anno Condotto Mandata: 1 anno Condotto ripresa: 1 anno
Edificio Residenziale
UTA: 1 anno Condotto Mandata: 2 anni Condotto ripresa: 2 anni
Edificio Commerciale: UTA: 1 anno Condotto Mandata: 2 anni Condotto ripresa: 2 anni
Edificio Sanitario
UTA: 1 anno Condotto Mandata: 1 anno Condotto ripresa: 1 anno
Edificio Marittimo
UTA: 1 anno Condotto Mandata: 2 anni Condotto ripresa: 2 anni